domenica 17 aprile 2011

300B Single Ended

Ricordo ancora i lontani anni '80 quando a casa di un amico di mio fratello ascoltai per la prima volta una coppia di pre e finali valvolari Jadis. Non ci capivo ancora un "tubo", tuttavia fu amore a prima vista.  Decisi allora di cimentarmi nell’impresa di autocostruire un impianto valvolare e ricordo che iniziai proprio da un pre. Lo schema era di "Fare Elettronica" con due EF86:  un’impresa all’epoca veramente ardua portata a termine con successo dopo circa 2 anni. Ardua perchè parliamo della fine anni 80 inizi anni 90 per cui Internet zero e le valvole non erano di certo articoli di grido, specialmente in una città come Taranto. Il risultato fu ottimo e ciò mi invogliò ad intraprendere la realizzazione di un finale a tubi, ma qui iniziarono una serie di problemi primo tra tutti la scarsissima reperibilità di componenti quali gli O.T.. Inoltre l’arrivo del primo figlio e il mio lavoro, che mi portava a passare molto tempo fuori casa, ridusse drasticamente fino ad eliminare il poco tempo libero a mia disposizione da dedicare all’audiocostruzione. Insomma alla fine dopo una strenua resistenza dovetti rinunciare a tutto mettendo in cantina tutti i miei componenti e strumenti. Dopo anni al fine di fare un po’ di pulizia buttai tutte le mie realizzazioni ormai ridotte ad ammassi di polvere irriconoscibili.
Nel 2008 avevo ancora il mio grande sogno nel cassetto: il finale a valvole, e poi oggi tutto è più semplice grazie ad internet e così mi sono messo alla ricerca di informazioni e schemi. I parametri di ricerca erano: schema semplice, qualità elevata (filosofia KISS: keep it simple and stupid) e una 300B quale tubo finale. La ricerca è durata poco, partendo dallo schema di Joseph Esmilla, sono passato attraverso le pagine di Derek Walton fino ad approdare alla realizzazione di Vincenzo Cutitta con l’Arpeggione trovato sulle pagine di Audiocostruzioni di Davide Sbisà, sul quale è ricaduta la mia scelta.




E allora via, ho iniziato la ricerca dei componenti per cui ho speso circa sei mesi.
Veniamo allora alla shopping list:

- Trasformatori d’alimentazione, induttanze da 10 Henry , zoccoli, potenziometri di volume ALPS e spie luminose da Novarria;

- Condensatori per avviamento e funzionamento motori da 50 uF usati sul filtraggio dell’alimentatore su www.ebay.com;

- Condensatori per avviamento e funzionamento motori da 15 uF usati sul filtraggio dell’alimentatore da RS components;

- Condensatori ASC Oil Filled per le capacità di bypass (nr. 6 da 50 uF) comprati da www.alliedelec.com;

- Condensatori Mundorf Silver/Oil da 0.22uf su www.ebay.it;

- Resistenze da 880 Ohm 50 Watt Vishay Dale antinduttive su www.ebay.com;

- Potenziometri all’1% di tolleranza 10 giri da 100 Ohm Clarostat su www.ebay.com;

- Resistenze ARCOL da 50 KOhm 50 Watt, resistenze da 3.3 KOhm 6 Watt e tutte le rimanenti resistenze (comunissime resistenze a strato di carbone da 1 Watt) da RS components;

- Vaschette IEC con filtro, portafusibile e interruttore illuminato da RS components ;

- O.T. Hammond 1627SEA acquistati da www.angela.com;

- Tutte le valvole acquistate su www.ebay.it: 300B electro harmonix gold selezionate, 6j5G RCA, 6J5G Sylvania, L63 Marconi, 5U4GB electro harmonix

Proprio l’utilizzo della 5U4GB mi ha consentito di utilizzare una capacità di 15uF per il primo condensatore di filtraggio in luogo del 4uF. Tuttavia detta valvola, a differenza della GZ37 non è soft start, e alla 300B non fa affatto bene vedersi arrivare circa 425V a freddo. Per risolvere questo problema ho inserito un interruttore di Stand-By prima della bobina da 10H con in parallelo una resistenza da circa 100 KOhm 4 Watt (2 da 220 KOhm 2 Watt in parallelo) .

Una volta in possesso del materiale ho iniziato la realizzazione del mobile per il quale ho utilizzato una piastra in alluminio da 4 mm di spessore e noce massello da 2mm di spessore. Utilizzando una grata in alluminio ho anche realizzato i coperchi inferiori. Nella foto si vedono alcuni dettagli della realizzazione dello chassis.



questa è la piastra di fissaggio del condensatore da 15uF, SPETTACOLARE. L'ha realizzata mio padre fabbro di vecchia generazione:



Sono passato quindi a verniciare le piaster in alluminio ed i condensatori a vista con 2 mani di primer e 3 mani di vernice spray.




Ho poi messo dei gommini per isolare meccanicamente i ferri dal mobile


Per il montaggio dei condensatori a vista ho preferito utilizzare le piastrine visibili in foto in luogo delle classiche fascette di fissaggio. Tutta la bulloneria è in acciaio inossidabile.


Cablaggio dei filamenti, come vedete i cavi sono ben twistati poichè tutti i filamenti sono alimentati in AC.


  
Per la massa ho realizzato un ground bus con un cavo di rame solido da oltre 1mm di sezione della Pirelli acquistato da un vecchio elettricista.

 
Per il cablaggio ho utilizzato del normale cavo in rame con guania siliconata per alte temperature acquistato da un rivenditore per ricambi di elettrodomestici. Per i pochi collegamenti su cui passa il segnale audio ho usato del cavo in argento a norme MIL.





Inizialmente ho avuto un piccolo problema di ronzio risolto rivedendo qualche saldatura, tuttavia un leggero ronzio di fondo è rimasto che scompare del tutto appena inizia a suonare. Il suono è coinvolgente ma manca un pò di bassi. La gamma medio alta è impressionante: ho provato ad ascolatre un cd di Pino Daniele collegandoli sulle mie casse, sembra quasi vederlo materializzato li davanti. Poi li provo a collegare su un paio di casse autocostruite che mi sono state regalate da mio fratello. Sono davvero dei gioiellini, woofer SEAS da 16 cm e tweeter Dynaudio. La gamma medio alta adesso è più controllata lasciando emeregere la gamma bassa.
Questo è quanto accadeva 2 anni fà, circa un mese fà pero' ho deciso di riprendere in mano questi due monofonici perchè nel frattempo ho realizzato un'altro finale con 2A3 e la differenza era sensibile. La gamma bassa su quest'ultimo è molto più presente e il ronzio praticamente inesistente. Poi sono anche stato al Bari Hi End e l'ascolto di altri 300B mi ha ulteriormente convinto che c'era qualcosa che non andava.
Ho iniziato allora a fare delle prove strumentali, ebbene sì all'epoca mi sono fidato troppo, causa inesperienza da parte mia. Le tensoni in effetti erano sbagliate e, con ocsilloscopio e generatore di segnali, ho notato che il 1° stadio andava in distorsione prima che arrivassi a mezzo volume. Riprendendo lo schema originale di Joseph Esmilla ho scovato l'errore, la resistenza catodica del 1° stadio deve essere da 470 Ohm e non da 1K. Credo che l'errore sia dovuto al fatto che in uno schema successivo sia riportata una resistenza da 1K ma non su una 6SN7 (ricordo che una 6SN7 corrisponde a 2 6J5G) bensì su una 76 che è una sua antenata .
Appena effettuata la modifica e riacceso il tutto e mi sono accorto che adesso le tensioni sono giuste, inoltre il primo stadio non distorce più. Ricollego e subito mi rendo conto di avere un'altra coppia di monofonici. La gamma bassa adesso è assolutamente perfetta, incredibile ho avuto un paio di monofonici letteralmente castrati per due anni !
Veniamo adesso al ronzio, ribadisco che è assolutamente basso ma comunque rispetto al mio nuovo 2A3 c'è! C'è da dire però che nei 300B i filamenti sono tutti in alternata mente sul 2A3 lo stadio pilota ha i filamenti in continua.
Ho allora rimesso mano al collegamento di massa effettuando le seguenti modifiche:
Massa a stella.
Ogni massa ritorna twistata con il suo reciproco cavo di alimentazione verso il centro stella
I punti di massa a maggior energia sono collegati direttamente sul primo condensatore di filtraggio mentre tutte le altre masse hanno il secondo condensatore di filtraggio come centro stella.
 Il ronzio.... ? molto basso, solo se lo collego sulle mie casse a 3 vie CIARE/RCF a 98db/m di efficienza percepisco un leggero ronzio.Riecco il cablaggio interno




I finali adesso suonano davvero bene, sapete qual'è la differenza rispetto ad un finale con 300B commerciale da settantordicimila euro? Che quest'ultimo vai al negozio lo porti a casa lo accendi e funziona subito come ti dicono loro.... e basta...! Invece, come nel mio caso bisogna lavorarci un pò sopra prima di giungere ad un grande risultato finale, ma vi posso assicurare che ne vale davvero la pena.

sabato 9 aprile 2011

Sistema a 3 vie con componenti CIARE-RCF

Il progetto è nato dal nulla ,all'incirca 3 anni  fa essattamente a Marzo del 2008 e terminato a Maggio dello stesso anno. Gli altoparlanti scelti sono quelli che più si adattavano al budget a nostra disposizione:

· Woofer: Ciare pw328\ 32 cm\ 150watt rms\ fs 48hz\ xmax 3mm\ spl: 98db 1w/1m. Potente efficiente e soprattutto... grande!cose che piacciono ai ragazzi.

· Midwoofer: Ciare pm200\ 21cm\ 120watt rms\ fs 65hz\ xmax 1,5mm\ spl: 96db 1w/1m. Un larga banda molto presente su tutta la gamma di bassi e medi. Ancora una volta sono stato attratto dall’alta efficienza.

· Twetter: Rcf tw105\membrana in alluminio con sistema di caricamento a tromba\ 150watt rms\spl: 103db 1w/1m. Ero molto scettico su questi tweeter, più fedele al soft dome, ma dopo averlo sentito(prima di comprarlo) sono rimasto impressionato dalla nuturalezza del suono e l’incredibile estensione verso l’alto. Ottimo trasduttore.

Il progetto è stato realizzato con l'ausilio di software di simulazione carta e matita.
Il woofer è caricato in 77 litri accordati a 46hz, mentre il midwoofer (copre infatti anche frequenze in cui opera il woofer, con un leggero”accavallamento”) è in sospensione pneumatica (circa 40 litri). Il tweeter è posto nella cassa del mid, ovviamente separata dal woofer.

Passiamo alla realizzazione.

Il legno l’ho acquistato in falegnameria gia tagliato (in maniera molto imprecisa..ho avuto una marea di problemi): ho optato per l’mdf da 19mm in quanto lo ritenevo il migliore per vari motivi: è un legno “muto”, compatto, facile da lavorare, relativamente economico e molto meno pesante del 25mm.

Una volta effettuato il disegno siamo passati alla foratura armati di fresatrice con gambo da 8mm e accessoriata di compasso. Dopo varie prove col nuovo attrezzo siamo riuciti ad ottenere un ottimo risultato.


Siamo quindi passati all’incollaggio, escludendo incidenti di percorso dovuti ad imprecisioni di taglio (ben 1cm di errore su un pannello!!!), e varie imprecazioni rivolte al "fai da te" penso che l’importante sia mettere molta colla (eliminando gli eccessi dopo aver stretto le morse) e creare la maggior pressione possibile per rafforzare la presa della colla: quelli che vedete in foto sono pacchi di mattoni e mattonelle

Dopo 48 ore siamo passati all’eliminazione di eventuali imperfezioni con una levigatrice orbitale e carta con grana da 100 e 120


 Le operazioni successive sono state mettere il ben noto “grey tack” (ovvero la guarnizioni dei lavelli!!) in tutti gli spigoli e ricoprire il tutto con 4 mani di bitume liquido.


Non c’è bisogno certo di un genio qui per il taglio e l’incollaggio del materiale fonoassorbente (poliuterano espanso da 1-1,5cm).

Dopo aver sigillato le casse col pannello frontale siamo passati a dare la direttamente la finitura con pittura nera satinata passata con rulletto al fine di dare un effetto “a spruzzo” e per evitare le varie rogne del pennello (peli e striature). La pittura l’ho presa di ottima qualità per evitare di dover dare il fondo i turapori.


I tubi di accordo sono fissati con la colla Pattex Millechiodi ma solo per eccesso di zelo dato che la precisione del buco impediva qualsiasi fessurazione.



Dopo aver montato i filtri non ho saputo resistere ad una prova! Che inoltre è servita a testare e soprattutto perfezionare il cross-over. Tuttavia abbiamo commesso un errore non considerando l’ambiante d’ascolto.. una volta portate in salone le casse si sono rivelate decisamente sbilanciate e c’e’ steto bisogno di intervenire aumentando l’attenuazione del mid e diminuendo quella del tweeter.


Le frequenze di taglio sono a circa 340 hz per il woofer. Il mid presente un passa basso molto netto (III ordine) ma un passa alto blando,di sola protezione contro le forti escursioni ( soltanto un I ordine): le due frequenze sono rispettivamente 5300hz e 200 hz circa. Il tweeter presenta un semplice socondo ordine con taglio a 5060 hz. Ho inoltre realizzato una cella R-L-C sul mid per attenuare le frequenze corrispondenti circa alle frequenze della voce, altrimenti troppo presente.

La cassa cosparsa di bostik99 pronta per l’impiallicciatura e il mio strumento di precisione: bisturi da chirurgo



siamo quasi giunti al termine. Pitturazione a pennello: tre mani di color ciliegio (pittura sil-UV della Linvea). Ritoccato il nero con la mano definitiva e messi i connettori per l’ingresso


 non resta che fissare gli altoparlanti con il solito grey-tac interposto tra il cestello e il bordo per evitare qualsiasi fessurazione e fastidiose vibrazioni.


Gli spike, in acciaio inox, sono realizzati artigianalmente al tornio partendo da un unico bloco di acciaio (insomma...tipo il david di Michelangelo) un capolavoro: altro che quei finti piedini venduti per un sacco di soldi


Mancano solo le retine parapolvere.
Il telaio l’ho realizzato a partire da un pannello di multistrato di 1cm e lavorato con la solita fresa, ma questa volta a mano libera, per lo scasso unico mid-tweetr e per la forma ellittica alla base (lo scasso corrispondente al woofer col solito compasso). Ho fissato la tela acustica con spillatrice da tappeziere


Impressioni d’ascolto

 Risposta naturale e senza enfasi su tutte le frequenze. La gamma dei bassi è ben presente ma non eccessiva, insomma non è un sistema da "bum bum". Le voci sono di una naturalezza estrema ma quel che colpisce maggiormante sono gli alti, sinceramente non mi sarei mai aspettato una tale qualità da un tweeter a tromba! Avete presente Time di "The dark side of the moon?" Gli orlogi sembrano essere davvero appesi sulla parete dietro le casse.

Veniamo ai conti:

Ø Altoparlanti: 320€

Ø Tubi d’accordo 100mm e connettori dorati 25€

Ø Legno mdf 19mm 40€

Ø 6 strisce di impiallacciature color tanganica 42€

Ø Bostik99 3 barattoli 16€

Ø Pittura nero satinata e rulletto 20€

Ø Pittura color ciliegio 10€

Ø Madreviti, perni e viti a legno e grey-tac 20€

Ø 5 pannelli di materiale fonoassorbente 48€

Ø Pannelli multistrato di betulla 1 cm 10€

Ø Bobmoletta color nero e lacca trasparente 5€

Ø Audioclip e tela acustica 15€

Ø Carta vetro 100-120-220-360-800 10€

Ø Bitume liquido 8€


Per fortuna ho rispiarmato una cifra consistente avendo già i componenti per i cross-over. Comunque sia penso che un paio di casse del genere costino molto di più di quanto sono costate a me.

venerdì 1 aprile 2011

Questione di DNA

È proprio vero il sangue non è acqua. Tuttavia non avrei mai creduto che un "hobby" potesse trasmettersi con il DNA. Once upon a time.... c'era una volta un'audiofilo con la passione dell'autocostruzione fondamentalmente per due motivi: mancanza di soldi per comprare HI-FI e la curiosità estrema di capire come funzionano questi meravigliosi riproduttori di emozioni. Avevo solo 20 anni e amavo davvero ascoltare la musica con i miei primi piccoli amplificartori a transistor, parliamo della fine anni 80. Poi un pò per il mio lavoro, che mi portava a girare molto, un pò per il fatto che dopo essermi sposato andai a vivere in un appartamento, non ebbi più ne il tempo ne lo spazio per portare avanti questa passione. Ho resistito, ho provato per qualche anno a cercare come dove e quando realizzare qualche apparecchiatura. Riuscii a realizzare il mio primo peramplificatore a valvole con 2 EF86, una vera impresa.  ma poi dovetti abbandonare tutto. A poco alla volta buttai tutto e quando nacque il mio primogenito ormai mi era rimasto un piccolo cassettino di componenti e il saldatore che utilizzavo unicamente per riparare qualche ascuigacappelli, che tristezza. Poi nel 2005 cambiai casa e andai a vivere in una villetta con un seminterrato. Tuttavia erano passati tanti anni e il mio vecchio hobby oramai sopiva dimenticato sotto una spessa coltre di polvere. Dopo un paio di anni, esattamente il dicembre del 2007, un giorno vedi mio figlio, oramai diciassettenne. su internet che girava sul sito CIARE e gli chiesi "ma sai cosa è stà roba ? " e lui: "certo stò vedendo un pò quali altparlanti potrei comprarmi con i regali di Natale per farmi un paio di casse che le voglio attaccare sul canale anteriore del 5.1". NON CI POSSO CREDERE!! Io avevo abbandonato tutto da secoli, le mie vecchie riviste di Audioreview e Suono erano oramai marcite sotto la polvere! È proprio vero, il DNA esiste!!!!!! E allora rieccoci in carregiata con il primo ambizioso progetto. Un paio di 3 vie completamente autoprogettato. Ricomincia l'avventura.