mercoledì 15 agosto 2012

DAC con doppio Wolfson WM8740

Un anno fa' circa, in un noioso pomeriggio di Agosto trascoso in casa in preda alla noia, acquistai dal solito cinese il Kit DAC DIR9001+PCM2706+WM8740 con due wolfson in configurazione mono. Quando lo acquistai chiesi di montarmi solo i componenti SMD sapendo che purtroppo non ho la strumentazione (e la pazienza!) per saldarmeli da solo.
Dopo quasi un anno mi sono ritrovato la scheda ancora con i soli SMD saldati buttata in un cartone del trasloco completamente dimenticata, e così decido di mettermi all'opera e di montarmela. Ho buttato tutta la componentistica cinese, ho fatto un bell'ordine da RS ed una volta arrivati i componenti assemblo il tutto e... meraviglia funziona da subito. Ecco le foto:





Gli op-amp utilizzati sono gli NE5534, probabilmente in futuro li sostituiro' con qualche altro tipo con ingresso a FET e bassissimo rumore.
I condensatori elettrolitici piu' grandi sono degli ottimi componenti a bassa resistenza, mentre i piu' piccoli da 47uf e 10uf sono OS-CON Sanyo. I condensatori a film sono quasi tutti dei WIMA. I resistori sono tutti a film metallico 1%.

Purtroppo il contenitore non ce lo avevo ed ho trovato molto pratico usare l'ultima scatola di sigari che avevo in casa (degli ottimi Romeo y Julieta)

Credo che vada molto bene, paragonato al DAC interno del mio NAD 545 non è assolutamento da meno, anzi!

Futuri e probabili upgrade:
- sostituzione dello stadio di uscita con stadio a valvole o a discreti
- sostituzione del driver usb con trasporto tipo XMOS.
- impiego di shunt di salas sulle alimentazioni.
- ovviamente sostituzione dello chassis

domenica 3 giugno 2012

6021 Line Stage Preamplifier

Tubettino

Gli ultmi mesi primaverili del 2011, passati in ozio in attesa di iniziare il mio nuovo lavoro, li ho spesi rimuginando su un mucchietto di valvoline che mi ritovavo in un cassetto. Ho iniziato a guardarmi un po' di datasheet e qualche sito in cerca di qualche buona applicazione per queste piccole proletarie. Gira e rigira alla fine mi hanno colpito delle valvole miniaturizzate, degli anonimi doppi triodi, i 6021, di cui ne possedevo almeno una ventina.
Le curve erano molto interessanti, sufficientemente lienari per pensare di partire con il mio primo progettino. Ed allora via, mano alle curve, gomma matita e squadretta, e solo dopo tanti bei disegnini e calcoletti a mano son passato alle simulazioni per verificare l'esattezza di quanto teorizzato. Devo dire che con grande soddisfazione, gia' le simulazioni mi hanno dato subito dei buoni riscontri, comunque ho fatto un po di fine tuning al fine di avere un risultato migliore e questo e' quanto e' venuto fuori:


Due stadi ad accoppiamento diretto con un solo condensatore, il filtraggio inizialmente non prevedeva induttanza, secondo le simulazioni con PSU II doveva essere sufficiente cosi', filamenti con alimentazione continua stabilizzata.
Il primo test e' stato subito soddisfacente, l'unico problema era il solito l'hum, non alto ma presente.Sicuramente in buona parte era imputabile al fatto che il cablaggio su tavolaccio non era proprio il massimo e poi il trasformatore usato per i filamenti era davvero ignobile.
Fine Giugno si fermano tutte le attivita' e si cambia vita, il tubetto rimane solo un esperimento dalle buone premesse fino ad un mesetto fa quando riesco finalmente a riprendere il progetto. Innanzitutto rimuovo la stabilizzazione sui filamenti, tanto oramai ho maurato l'idea che serve a ben poco specialmente su valvole a riscaldamento indiretto. Quindi per l'alimentazione ho utilizzato un piccolo trasformatore di Nuova elettronica con secondari a 130V e 6,3V e, per migliorare il filtraggio, ho sostituito la R7 con una insduttanza da 10H.  Inoltre con dei diodi ad infrarossi ho sostituito il gruppo catodico R2-C2, in modo tale da realizzare un CVS (Costant Voltage Source) da 1,3V, e tramite un partitore resistivo ho sollevato il potenziale dei filamenti di 40V dalla massa. Infino ho aggiunto un bel condensatore di disaccoppiamento da 22uF.
I componenti stavolta sono assolutamente terrestri, nulla di boutique ad eccezione dei condensatori di uscita: due sprague carta olio NOS, a mio parere sopraffini!
Ed ecco lo schema finale, quello che ho attualmente implementato e che mi sto' godendo mentre scrivo questo post



Ed ecco le solite foto, dentro e fuori (Il mobiletto ha un profumo stupendo!)




Come si sente ? Ha un suono godibilissimo, raffinato e preciso, estremamente dettagliato ma al tempo stesso caldo, con il Kismet forma un'accoppiata vincente. Rispetto al pilotino la scena sonora risulta piu' definita si sente perfino il polpastrello di Diana Kralla quando scivola sui tasti del pianoforte, la gamma bassa e' un po' meno profonda e' piu' controllata. Insomma considerato che mi e' costato un decimo del pilotino non posso che ritenermi estremamente soddisfatto.

giovedì 26 aprile 2012

Si ricomincia: Preamplificatore Passivo

Quanti cambiamenti quast'ultimo anno, cambio lavoro, dopo 26 anni ho chiuso con il mio vecchio datore di lavoro ed ho iniziato una nuova esperienza in un'altra citta', quella in cui sono nato Napoli. Purtroppo questo mi ha richiesto una grosso sacrificio di tempo ed i miei progetti hanno subito una battuta di arresto. Quante idee in cantiere, e purtroppo credo che ci rimarrano per molto tempo, la casa dove abito ora e' mooolto piu' piccola; ci siamo dovuti zippare in 90mq circa dai 240mq circa della vecchia casa! Comunque con un po' di pazienza (soprattutto da parte di quella santa donna di mia moglie) ho ricominciato a fare qualcosa.
Ho ripreso per l'ennesima volta la catena di preamplificazione. I due finali, il 300B e il 2A3, sono per loro natura molto diversi, il primo e' un integrato mentre il secondo necessita di preamplificazione. Decido quindi di realizzare un preamplificatore passivo a cui collegare i 300B ed il mio pre linea. In tal modo posso anche rimuovere il poteziometro del volume ed il selettore di ingressi dal mio Pilotino, in modo da diminuire i componenti sul percorso di segnale.
Ecco lo schema del pre passivo, il potenziometro del volume e' un alps serie blu da 250K mentre il selettore di ingresso e' un componente di derivazione militare. Il cablaggio e' realizzato unicamente con cavetti twistati.




Ho scelto di usare un potenziometro da 250K poiche' si interfaccia meglio con il pre phono.
Per lo chassis ho usato un contenitore hammond: eccolo in tutto il suo splendore.


 
Le manopole sono tornite a mano da un pezzo di alluminio di 3cm.